giovedì 25 febbraio 2010

Barete: Il Concorso Fotografico, nell’ambito della manifestazione “Emozioni nel Cratere”

Bandito dall’Associazione Agrorà di Barete (AQ), con il patrocinio della Regione Abruzzo

BARETE (AQ), 25 Febbraio ’10 - Un concorso fotografico internazionale. nell’ambito della I Edizione della manifestazione “emozioni nel cratere”, è stato bandito dall’Associazione Agorà di Barete, in concerto con il Consiglio regionale d’Abruzzo, la Provincia de L’Aquila, il Comune de L’Aquila e la Croce Rossa Italiana. Il concorso consiste nella realizzazione, assolutamente speciale, di una mostra fotografica permanente e di un concorso fotografico internazionale.
L’iniziative nasce dalla volontà di dare ampio respiro e visibilità ad una città ferita, che ha tanta voglia di rinascere e che vuole documentare un passato ancora recente, una memoria che va ancora difesa e diffusa, affinché rimanga viva l’attenzione nel tempo.
Il concorso fotografico internazionale, aperto a tutti i cittadini di ogni parte del mondo, maggiorenni, appassionati o professionisti della fotografia, è un modo per confrontarsi, raccogliere immagini e idee in maniera semplice ma efficace.
Il concorso scade il 23 marzo 2010. Per tutte le informazioni e per scaricare il bando, visitare il sito internet dell’Associazione www.associazioneagora.net .

Associazione di Volontariato Agorà
Piazza Umberto I, 4 67010 Barete (AQ)
Contatti Cellulare. 366 1817832
e-mail: agora@iaedesign.it - www.associazioneagora.net
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martedì 19 gennaio 2010

Il progetto “Fruttantica” nell’anno internazionale della Biodiversità

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
lancia il progetto “Fruttantica” nell’anno internazionale della Biodiversità

Il territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga possiede un patrimonio agricolo e frutticolo d’inestimabile valore genetico, nel quale spesso compaiono specie ingiustamente considerate minori, perché poco conosciute e commerciali. Proprio queste ultime oggi sono al centro di una nuova iniziativa dell’Ente Parco, che nell’Anno Internazionale della Biodiversità, si pone a vantaggio della conservazione ambientale e delle future generazioni. E’ il progetto “Fruttantica”, che mira alla catalogazione, al recupero e alla reintroduzione dei fruttiferi antichi locali.
L’iniziativa si pone in continuità con il progetti “Cerere” e “Demetra”, promossi dallo stesso Ente Parco, grazie ai quali, tramite la creazione di una rete di Agricoltori Custodi, sono state reperite numerose specie di frutticole rare, antiche e a rischio di estinzione nei versanti aquilano e teramano dell’area protetta. Tramite il progetto “Fruttantica”, la ricerca verrà ora estesa a tutto il territorio protetto, alla riscoperta degli ultimi esemplari di fruttiferi antichi, risparmiati all’incuria dell’uomo e all’inclemenza della natura.
Per la realizzazione degli obiettivi del progetto è stato messo a punto un Avviso pubblico, la cui scadenza è fissata al 25 febbraio, che può essere visionato sul sito www.gransassolagapark.it e che è stato inviato agli Albi di tutti gli Enti Locali ricadenti nell’area protetta. Potranno rispondere all’avviso gli operatori agricoli, anche hobbisti, che siano in possesso di almeno un esemplare, presumibilmente appartenente a varietà antiche o locali, e che siano intenzionati a metterlo a disposizione dei tecnici dell’Ente Parco per il prelievo e la conseguente riproduzione. Possono inoltre rispondere all’Avviso coloro i quali siano disposti a realizzare nuovi impianti su una superficie minima di 1.000 mq di estensione. A tali fini, il bando prevede la corresponsione di piccoli contributi economici per la realizzazione degli impianti e delle relative recinzioni, oltre alla fornitura di quaranta alberi da frutto innestati con le varietà che saranno riscoperte nel corso del progetto stesso.
«Il progetto “Fruttantica” ha dichiarato il Commissario Straordinario del Parco, Arturo Diaconale – costituisce un’altra tappa nella missione dell’Ente di salvaguardare le colture tradizionali locali, all’interno di un progetto complessivo di tutela della biodiversità. Sono convinto che tali produzioni, come altre che il Parco ha provveduto a rilanciare, per il loro plusvalore culturale e antropologico, e per l’attenzione che i consumatori sempre più mostrano per i prodotti territoriali di qualità, potranno presto tradursi in risorsa per le comunità locali dell’area protetta».

Dott.ssa Grazia Felli
Ufficio Stampa PNGSL
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